GRAMÀTIK:
4. 1 Il genere del sostantivo
(Vd. Grammatica, p. 96).
Il cimbro conosce tre generi per il sostantivo: maschile, femminile e neutro. Non ci sono desinenze specifiche per indicarlo. Il genere è riconoscibile dall’articolo, si può, tuttavia, orientativamente, affermare che:
- il ‘nomen agentis’ è riconoscibile dal morfema di derivazione -ar al maschile, con l’aggiunta di -en per il femminile: dar arbatar ‘l’operaio’, di arbataren ‘l’operaia’, dar snaidrar ‘il sarto’, di snaidraren ‘la sarta’, dar hichar ‘colui che ride sguaiatamente’, di hicharen ‘colei che ride sguaiatamente’. Attenzione, però, che non tutte le parole che terminano in -ar sono per questo maschili: di muatar ‘la madre’, ‘z bazzar ‘l’acqua’.
- sono sicuramente neutri tutti i sostantivi che hanno la desinenza di derivazione -le che indica il diminutivo: dar libar ‘z libarle ‘il libretto’, di diarn ‘z diarnle ‘la ragazzina’, ‘z haus ‘z haüsle ‘la casetta’.
- sono neutri i nomi collettivi e gli astratti verbali che solitamente hanno il prefisso di derivazione ge-: ‘z gegres ‘l’erbette’, ‘z geplettra ‘i vestiti’, ‘z gebìllt ‘gli animali selvatici’, ‘z gesnaiba ‘il nevicare’, ‘z gesbitza ‘il sudore’, ‘z geåmaza ‘il formicolio’.
4.2 Il numero del sostantivo (la formazione del plurale)
(Vd. Grammatica, p. 98-ss).
Anche in cimbro il sostantivo distingue, di norma, il plurale dal singolare attraverso l’aggiunta di desinenze specifiche e/o la modifica della vocale radicale. Possiamo indicare le seguenti tipologie di formazione del plurale:
1) Sostantivi il cui il plurale è identico al singolare;
2) Aggiunta della desinenza -n/-an/-en (con possibili assimilazioni);
3) Aggiunta della desinenza -ar/-dar (con possibili assimilazioni);
4) Desinenza -e nei prestiti recenti dall’italiano, al maschile come al femminile
5) Raddolcimento della vocale radicale (nei prestiti recenti dall’italiano si raddolcisce la vocale tonica);*
6) Aggiunta della desinenza -ar/-dar e raddolcimento della vocale radicale.
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* Per raddolcimento si intende lo spostamento articolatorio della vocale da posteriore ad anteriore: u diventa ü; o diventa ö; a e å diventano e.
Singolare |
Plurale |
Esempio |
|
dar arbatar |
di arbatar |
dar visch, dar khabaz, dar vingar, di arbataren, di biro, di bolkhnen, ‘z horn, ‘z ross |
- |
di vedar di burtz dar månn |
di vedarn di burtzan di månnen |
di medisì, dar konfì, di spi, dar pjatto, dar traf, di djoch, dar raif di diarn, di aisenpån, di froum, di sunn |
-n -an -en |
‘z vich ‘z khinn |
di vichar di khindar |
‘z baibe, ‘z rais, ‘z èst, ‘z mezzar, ‘z hirn, dar esl, dar libar |
-ar -dar |
dar segretàrdjo di segretàrdja |
di segretardje |
dar kalandàrdjo, dar bilietàrdjo, dar komisàrdjo, dar lampadàrdjo, di vetrenàrdja, di zapedja, di zedja |
-e |
di khua dar naråntz |
di khüa di narentz |
dar zou, dar sunn, dar burm, dar ovan, di tochtar, dar bolf, dar ram, dar hå, dar albar, dar akhar, dar roaf, dar avokatt, dar lokal, dar biskòtt, dar bakå |
-¨ -¨ |
‘z haus dar ovan |
di haüsar di övandar |
‘z rat, ‘z bort, ‘z glass dar presou, dar profesór |
-¨ar -¨dar |
Schau bolau! In cimbro dalla forma singolare dei sostantivi, di regola, non è possibile ricavare la forma del plurale: pertanto è consigliabile apprendere sin da subito i sostantivi con il loro articoli, che indicano il genere, e la forma del plurale. Nota, comunque, che i diminutivi trasformano sempre la desinenza -le del singolare in -la del plurale: ‘z khèlble ‘il vitellino’, di khèlbla.