Bar lirnen: L’INFINITO SEMPLICE - IL PRESENTE INDICATIVO IL VERBO AVERE - LE CONSONANTI PARTICOLARI - I FENOMENI DI ASSIMILAZIONE
In questa lezione impariamo a parlare di azioni abituali e studiamo i verbi al presente indicativo.
I les |
(infinito: lesan) |
Du machst |
(machan) |
Dar Fiorenzo lirnt |
(lirnen) |
Biar tschoinen |
(tschoinen) |
Iar spilt |
(spiln) |
Di khindar straitn |
(straitn) |
GRAMÀTIK:
(Vd. Grammatica, p. 40-42).
2.1 L’infinito semplice
L’infinito semplice rappresenta la forma di base del verbo, di cui esprime il modo non finito. In cimbro c’è una sola desinenza dell’infinito semplice, cioè -n, la quale, però, a causa della struttura della radice del verbo, si presenta in tre forme distinte: -an, -en o semplicemente -n,* secondo queste regole generali:
- dopo le consonanti fricative e le affricate (es. v, s, ch, pf, tz, kh): -an
es. khoavan ‘comprare’, lesan ‘leggere’, lachan ‘ridere’, stopfan ‘rammendare’, sbentzan ‘risciacquare’, dekhan ‘coprire’.
- dopo le nasali (m, n, ng): -en
es. nemmen ‘prendere’, nenen ‘cucire’, vången ‘prendere’.
- dopo le consonanti occlusive (p, t, k) e con diversi fenomeni di assimilazione (b, d, g) e, inoltre, le liquide (l, r): -n
es. luppn ‘cagliare’ che diventa luppm per assimilazione parziale, straitn ‘litigare’, mèkkn ‘battere’, schraibn ‘scrivere’ che si assimila in schraim, redn ‘parlare’ che si assimila in ren, zoagn che diventa zoang, spiln ‘giocare’ e höarn ‘sentire’.
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* Probabilmente, nel cimbro antico le desinenze -an e -en rappresentavano diverse classi di coniugazione, oggi, tuttavia, si distinguono solo in dipendenza dalla struttura della radice del verbo.
2.2 La coniugazione del presente indicativo
Per formare il presente indicativo si aggiungono le desinenze delle persone alla radice dei verbi. Di regola al singolare della 1. persona compare solo la radice senza desinenza, nella 2. persona abbiamo la desinenza -st, nella 3. la desinenza -t. Al plurale, la 1. e la 3. persona presentano come desinenza la finale stessa dell’infinito semplice, la 2. persona plurale si forma come la 3. singolare con desinenza -t.
Verbi con la forma finale all’infinito -an (machan ‘fare’)
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Singolare |
Plurale |
1. persona |
i mach io faccio |
biar mach- an noi facciamo |
2. persona |
du mach- st tu fai |
iar mach- t voi fate |
3. persona |
er/si/iz mach- t egli fa |
se macha- an essi fanno |
Verbi con la forma finale all’infinito -en (lirnern ‘imparare/insegnare’)
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Singolare |
Plurale |
1. persona |
i lirn io imparo |
biar lirn- en noi impariamo |
2. persona |
du lirn- st tu impari |
iar lirn- t voi imparate |
3. persona |
er/si/iz lirn- t egli impara |
se lirn- en essi imparano |
Verbi con la forma finale all’infinito -n (spiln‘giocare’)
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Singolare |
Plurale |
1. persona |
i spil io gioco |
biar spil- n noi giochiamo |
2. persona |
du spil- st tu giochi |
iar spil- t voi giocate |
3. persona |
er/si/iz spil- t egli gioca |
se spil- n essi giocano |
Schau bolau! A seconda della forma finale all’infinito, cioè -an, -en o -n, cambiano anche la 1. e 3. persona plurale. A seconda, inoltre, della consonante in cui termina la radice, viene inserita, per i verbi con l’infinito terminante in -en e -n, una ‘e’ di appoggio tra radice e desinenza (es. du prideg-e-st, er prideg-e-t, du huast-e-st, er huast-e-t, ecc.) oppure si verificano delle assimilazioni tra la radice stessa e la desinenza delle persone (es. er vånk, er lek, er sbimp). Per questi casi si veda la Grammatica, p. 44-52.