GRAMÀTIK:
10.2 La comparazione dell’aggettivo (grado comparativo e superlativo relativo)
La forma comparativa dell’aggettivo si costruisce aggiungendo la desinenza –ar alla radice e, ove possibile, raddolcendo la vocale radicale: alt – eltar, groaz – gröazar, djung – djüngar, liachte – liachtegar.* Tuttavia, alcuni aggettivi che presentano il dittongo ai nella sillaba radicale la modificano in –e: bait – betar, laise – lesegar, non, però, raif che fa raivar.
È tollerato anche l’uso con l’avverbio mear più la forma base dell’aggettivo, in particolare con gli aggettivi polisillabici: mearar luste, mearar schümma.
Il secondo termine di comparazione di maggioranza e di minoranza è introdotto dalla congiunzione baz: disar öpfl iz raivar baz dar åndar, moi auto iz naügar baz dar doi, ‘z bazzar iz mindar guat baz di milch.
Il superlativo relativo si forma aggiungendo la desinenza –ste all’aggettivo di grado comparativo: alt – eltar – eltarste, groaz – gröazar – gröazarste, djung – djüngar – djüngarste, liachte – liachtegar – liachtegarste. Gli aggettivi che terminano in –at perdono questo suffisso nella formazione del superlativo: narrat – nerratar – nerrarste, furbat – fürbatar – fürbarste, gekhennat – gekhennatar – gekhennarste.
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* In alcuni aggettivi (vd. il Schau bolau! precedente) che nella declinazione aggiungono la desinenza –ge (zorne, dar zornege pua; liachte, da liachtege stube; bahemme, dar bahemmege auto) si verifica l’aggiunta di una „g“ prima della desinenza –ar: zörnegar, liachtegar, bahemmegar.