Schau bolau! Alcuni aggettivi usano per la comparazione radici diverse, e risultano, perciò, irregolari: guat – pezzar – peste (pezzarste); vil – mearar – meararste; bintsche, mindar, mindarste.
Anche le forme di grado comparativo e superlativo relativo, se usate in funzione attributiva, vengono declinate allo stesso modo della forma base:
Nom. |
dar eltarste månn |
da eltarste diarn |
daz eltarste mentsch |
di eltarstn månnen |
Dat. |
in eltarste månn |
dar eltarstn diarn |
in eltarste mentsch |
in eltarstn diarnen |
Acc. |
in eltarste månn |
da eltarste diarn |
daz eltarste mentsch |
di eltarstn månnen |
GRAMÀTIK:
10.3 Il superlativo assoluto e altre forme accrescitive
1. Il superlativo assoluto, o elativo, è una forma accrescitiva che si compone della particella avverbiale invariata gåntz e la forma base dell’aggettivo. Nell’uso attributivo quest’ultima sarà ovviamente coniugata: gåntz alt, dar gåntz alt månn, a gåntz altar månn.
2. Un grado che supera la misura necessaria viene contrassegnato dall’uso della particella avverbiale invariata kartza e la forma base dell’aggettivo: kartza alt. A cui si può addirittura aggiungere vil per accrescerlo ulteriormente: kartza vil dikh.
3. Per accrescere il comparativo si usa la particella avverbiale invariata vil: Ruam iz vil gröazar baz Tria.